Il caso dei bonus senza merito ai dirigenti pubblici

di Floriana Giambarresi

4 Novembre 2014 16:00

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Repubblica spiega quanto accaduto in relazione all'imbroglio dei premi ai dirigenti comunali di Perugia, Genova e altre città italiane.

Dopo l’alluvione a Genova che ha messo in ginocchio la città, ha colpito la notizia che alcuni dirigenti comunali avrebbero preso dei premi per il raggiungimento di obiettivi legati alla prevenzione di rischi simili. Repubblica porta alla luce un caso di bonus ricevuti senza alcun merito da numerosi dirigenti pubblici, solo perché hanno svolto semplicemente il proprio lavoro.

Ad esempio, viene citato il caso del Comune di Perugia, dove un dirigente pubblico è stato premiato con un bonus di oltre 8 mila euro per aver contato il numero delle scrivanie e fatto l’inventario dei PC presenti negli uffici. Ma non è l’unico caso: i dirigenti del Comune si sono divisi 188 mila euro per aver fatto riaprire in tempo i bagni pubblici di via Boncampi, per aver celebrato i 50 anni del gemellaggio tra Perugia e Bratislava e per altre mansioni “base”.

Anche chi non ha raggiunto obiettivi si è diviso un premio in denaro, più basso ma comunque considerevole, pari a circa 2 mila euro a testa. Si legge che:

“Al Comune di Perugia i trentasei dirigenti si sono divisi 188mila euro in premi, 5.200 euro a testa in media. Un sei per cento abbondante di aggiunta sul loro stipendio. Obiettivi del 2012, premi sull’anno 2013 bonificati a inizio 2014 (poi, lo scorso giugno, è cambiata giunta: il sindaco elargitore Wladimiro Boccali è andato a casa per far posto al centrodestra). I dirigenti che non hanno raggiunto gli obiettivi hanno preso il premio lo stesso, solo un po’ più magro: sui duemila euro. E gli obiettivi sono i più svariati a Perugia: far riaprire in tempo i bagni pubblici di via Boncambi (risultato non raggiunto anche se affrontato da due dirigenti), celebrare i 50 anni del gemellaggio tra Perugia e Bratislava (le celebrazioni obiettivamente ci sono state e le spese sono state coperte per metà dagli sponsor)”.

Il caso sta creando molto scalpore in rete e non riguarda solo Perugia, ma anche Genova, Lecce, Cremona e Crema.

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