Decidere su che tipo di formazione puntare è importante per la crescita aziendale. Per questo è bene conoscere tutte le diverse possibilità. Uno dei metodi più utilizzati perché più produttivi è l’approccio sistemico.
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Si tratta di un metodo aperto, costruito per moduli che si integrano tra di loro e con l’esterno in modo da potersi rinnovare di continuo, essendo molto flessibili. L’approccio sistemico è suddiviso in diverse fasi, la prima è una valutazione generale che tiene conto delle necessità formative, del contesto generale e delle possibilità di sviluppo. Nel secondo passaggio si devono selezionare le informazioni necessarie per definire gli obiettivi finali e le metodologie da utilizzare. La terza fase invece consta nel monitoraggio del nucleo formativo, valutando eventuali influenze esterne ed individuando possibili progetti futuri.
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L’ultima fase è la valutazione finale della formazione, secondo una schema preciso che prende in considerazione quattro livelli: il gradimento, le competenze, l’impatto individuale e l’impatto organizzativo.
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Altro approccio formativo è quello basato su una valutazione partecipata, chiamato anche stakeholder-based evaluation, più complicato a livello organizzativo, ma di forte impatto. Perché una formazione rientri in questa categoria deve avere determinate caratteristiche. Prima di tutto i partecipanti devono avere un ruolo attivo, anche decidendo iquali sono gli standard minimi di riuscita. Almeno un rappresentante per gruppo deve rendere nota la valutazione finale e almeno tre fasi del processo valutativo devono essere attuate con la partecipazione degli stakeholder, ovvero la fase di selezione degli indicatori di valutazione, la fase di interpretazione dei dati e la fase di utilizzo dei risultati.