Sicurezza online: italiani impreparati

di Teresa Barone

14 Novembre 2014 09:00

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Come difendersi dai furti di identità, tentativi di phishing e clonazione delle carte di credito? CRIF svela le abitudini degli italiani.

Furto d’identità, phishing, clonazione di carte di credito: quanto siamo preparati? La Rete e i sistemi di pagamento elettronici nascondono non poche insidie mettendo a rischio la sicurezza dei dati personali degli utenti, e spesso anche le risorse economiche.

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Una ricerca commissionata da CRIF e condotta da Smart Research ha messo in evidenza alcuni comportamenti imprudenti degli italiani, spesso vittime truffe e frodi proprio a causa di una radicata carenza di attenzione e conoscenza delle strategie per proteggersi anche online:

«La ricerca ci ha permesso di capire qual è il livello di conoscenza e di reattività degli italiani rispetto al furto di identità e alle diverse tipologie di frode che possono essere commesse grazie alla sottrazione dei dati personali – afferma Beatrice Rubini, Direttore Personal Solutions and Services di CRIF – Seppur si sia diffusa rispetto ad alcuni anni fa la conoscenza (per esperienza diretta o indiretta) di questi fenomeni, tuttora vengono ampiamente sottovalutati i rischi di lasciare troppe tracce di sé sul web e non sempre sono adeguati, se non addirittura assenti, gli strumenti utilizzati per proteggere i dati su smartphone, PC e tablet. Questo è tanto più vero per i giovani rispetto alla popolazione più adulta, che accede al web anche per gestire i propri conti bancari. Nel complesso la componente di utilizzo ludico del web distoglie l’attenzione dai rischi.»

Stando ai dati diffusi dall’indagine, 4 italiani su 5 sono vittime di tentativi di phishing compiuti via email almeno una volta al mese: se si risponde a un messaggio fraudolento che ha il solo fine di carpire i dati personali del destinatario, la procedura da seguire impone di contattare la banca o l’istituto che ha rilasciato la carta di credito e la polizia postale.

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Per quanto riguarda il furto di dati personali in Rete, a esserne colpiti sono 2 italiani su 3. Una maggiore consapevolezza dei rischi arriva da arte di chi gestisce i propri conti correnti bancari in modalità home banking, tuttavia per limitare le possibili truffe  preferibile non condividere i propri dati personali in Rete e attivare protezioni specifiche tramite il servizio di SMS alert.