Con lo sviluppo costante della tecnologia il mondo del lavoro ha dovuto affrontare una vera e propria rivoluzione: la sempre più richiesta specializzazione professionale, figlia di un mercato lavorativo fluido e instabile come quello di questi anni, ha dato vita a nuove professionalità, spesso sconosciute ai più, ma che hanno un ruolo centrale nella delineazione della brand image di un’azienda.
Sì perché non è solo il mercato del lavoro ad essere diventato instabile ma anche la “reputazione” delle aziende: quando il mondo si digitalizza tutti diventano protagonisti della comunicazione, e tutti sono autorizzati a dare il proprio contributo (voluto o meno). Nonostante gli indubbi vantaggi di questo processo di apertura, da un punto di vista aziendale può essere una pericolosa arma a doppio taglio: non è raro vedere sui principali social network pagine ufficiali sommerse da commenti, opinioni, richieste di clienti, potenziali acquirenti in cerca di un consiglio o instancabili perditempo burloni.
La domanda è: se tutti possono fare comunicazione (in senso lato ovviamente) come può un’azienda sfruttare questi canali al meglio? Nonostante le perplessità che ancora persistono relativamente a questa figura professionale, il suo contributo è diventato essenziale: parliamo del Social Media Manager.
Nel tentativo di sorpassare l’insormontabile ostacolo del far comprendere a chi non lavora in questo campo che no, il Social Media Manager non è “molto fortunato perché sta tutto il giorno su Facebook”, abbiamo chiesto aiuto a Greta Lomaestro, giovane Digital PR & Social Media Manager per l’agenzia SEO milanese OptimizedGroup, che ha fatto di queste due attività il suo mestiere.
Facciamo un po’ di chiarezza: di cosa si occupa un Social Media Manager nello specifico? Perché è diventato fondamentale l’utilizzo dei social network per le aziende?
Un Social Media Manager si occupa di gestire tutti i canali social di un’azienda, da Facebook, Twitter, LinkedIn, Google+ e Youtube fino al blog aziendale. Quando dico gestire intendo creare dei piani editoriali ed occuparsi della pubblicazione dei contenuti, interagire con gli utenti, condividere news interessati del web e tenere sempre monitorate le pagine e il loro andamento. È un compito di grande responsabilità che richiede molta attenzione e molta sensibilità, sia nei confronti della linea aziendale che si è scelto di tenere online, sia nei confronti degli utenti che interagiscono. Oggi, un’azienda non può limitarsi ad ignorare i social network, ma deve necessariamente “posizionarsi”, rispondere, far parlare di sé; è un impegno a tempo pieno e proprio per questo motivo è necessario affidare il compito ad una figura professionale specializzata e con una profonda conoscenza del funzionamento e delle dinamiche di questo tipo di canali.
In che modo i social network definiscono la brand reputation di un’azienda?
È necessario tenere sempre presente che nel mondo di Internet gli utenti sono i protagonisti, esprimono opinioni, commentano e possono diventare “opinion leader”, influenzando massivamente la percezione di un brand e, conseguentemente, le scelte di acquisto di altri utenti. Sembra un’esagerazione ma cosa succederebbe se tutti gli utenti che intervengono quotidianamente sulla pagina Facebook ufficiale di Samsung, Apple o qualsiasi altra grande azienda iniziassero a commentare negativamente, magari lamentando malfunzionamenti, mancata assistenza, scarsa qualità, etc? Si creerebbe un “effetto valanga” molto pericoloso che, se non controllato, potrebbe diffondere negatività a macchia d’olio. E poi, cosa accadrebbe se il Corriere della Sera decidesse di pubblicare una notizia su questo argomento? È un discorso portato volutamente all’estremo ma che nasconde una grandissima verità: mai sottovalutare il ruolo della comunicazione digitale.