Quanto costano i vertici aziendali

di Chiara Basciano

24 Novembre 2014 12:00

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Il valore della governance delle società quotate in Borsa misurato dalla Luiss

Retribuzioni alte, sistemi di incentivazione, bonus, se ne sente spesso parlare in relazione ai vertici aziendali delle società italiane quotate in Borsa, ma di quali numeri si sta parlando?

Risponde a questa domanda lo studio effettuato dall’Osservatorio Executive Compensation e Corporate Governance della Luiss Business School, stilando una classifica delle società più costose. Ai primi posti troviamo i consigli d’amministrazione di Intesa, Prysmian e Mediobanca con costi di governance superiori ai 10 milioni di euro, laddove si indica come line mediana un valore di 4 milioni di euro. Poco al di sotto di questo valore troviamo Salvatore Ferragamo e Banca Monte dei Paschi di Siena, per arrivare in fondo alla classifica con Ansaldo STS con un valore di 1,366 milioni di euro.

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Il direttore dell’Osservatorio, Guido Cutillo, precisa però che si assiste «a un contrazione nei compensi mediani dei presidenti non esecutivi, fenomeno che avvicina le nostre prassi a quelle che si registrano a livello internazionale».

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Inoltre «gli a.d. hanno visto i propri compensi fissi complessivamente stabili a fronte della pressione esercitata da alcuni azionisti per il contenimento degli stessi». Per quanto riguarda i bonus è difficile stabilire una media, variando enormemente a seconda delle aziende e delle politiche da loro adottate, mentre sono in aumento i piani di incentivazione monetari ma sempre più complessi tanto da non divenire motivazionali per i manager.