I compensi sono sostanziosi eppure il consumismo non risparmia le tasche dei manager svizzeri che tendono a spendere più di quanto possono.
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Una frenesia che non lascia scampo e allora ecco che i manager non rinunciano a viaggi extra lusso o a regali miliardari e si vedono costretti a dare in cauzione la loro super macchina pur di raggranellare il necessario. Lo rivela Cedric Domeniconi, titolare della Auto-Phandhaus, titolare di una delle agenzie che concede prestiti ottenendo in garanzia le macchine.
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Naturalmente si tratta solo di una finta povertà, dovuta ad uno stile di vita che chiede troppo, infatti una volta ottenuti i bonus, qualche mese dopo, la maggior parte dei manager svizzeri torna a recuperare l’amata vettura.
Tutta colpa di un consumismo che non fa quadrare i conti neanche a chi percepisce compensi di altissimo livello. I manager che cadono in questo circolo vizioso sono definiti da Domeniconi i “poveri dell’Avvento”, e «in prevalenza danno in pegno Bmw, seguite dalle Mercedes e dalle Porsche. Un credito di 20 mila franchi (16 mila euro circa) ne viene a costare 1050 al mese».