L’aspettativa di vita dei dirigenti è decisamente superiore a quella degli operai, che vivono in media cinque anni in meno. Lo afferma l’Inmp, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e delle malattie della povertà che ha recentemente presentato il “Libro bianco sulle diseguaglianze in salute”.
=> Stress da lavoro prima causa di malattia nel 2020
Il lavoro non qualificato, così come un reddito inferiore e la mancanza di beni materiali influisce notevolmente nella salute fino a determinare una longevità differente. L’Inmp sottolinea come, a parità di età, un semplice operaio abbia maggiori possibilità di ammalarsi e perdere la vita a causa di una patologia rispetto al suo coetaneo dirigente.
Più precisamente, il rischio di morte aumenta in modo inversamente proporzionale al livello di istruzione: gli uomini diplomati, ad esempio, hanno il 16% delle possibilità in più di morire rispetto ai laureati, mentre questa percentuale sale fino al 46% e al 78% se si prendono in considerazione rispettivamente i lavoratori con licenzia media ed elementare.
=> Leggi come individuare i dipendenti troppo stressati
Secondo il libro bianco, inoltre, eliminando queste diseguaglianze si potrebbero ridurre del 25% le morti tra i soggetti maschi e del 10% tra le donne.