Fine anno, tempo di bilanci, ma se è troppo presto per fare i calcoli sull’anno che ancora deve finire è invece il momento di mettere le carte in tavola per quanto riguarda l’anno precedente. Per questo arriva puntuale il resoconto Istat sulla sicurezza sul lavoro del 2013.
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Secondo quanto riportato nel corso dell’anno 714mila persone hanno dichiarato di aver subito un infortunio sul luogo lavoro o nel tragitto casa-lavoro, con una percentuale in diminuzione rispetto al 2007.
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Le patologie riscontrate sono per il 59% di natura ossea articolare muscolare, per il 29,5% dolori di schiena, per il 11,9% di natura psicologica mentale. Tra gli intervistati sono 17 milioni ad aver dichiarato di percepire rischi sul posto di lavoro e i fattori percepiti maggiormente sono movimenti ripetitivi mano braccio (43,6%) e infortunio (40,2%).
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La tipologia maggiormente coinvolta in problemi di salute è costituita da uomini nelle fasce d’età 35-54 anni e 55-64 anni e 91mila sono cittadini stranieri (12,7%). Mentre i settori più a rischio sono agricoltura, edilizia, trasporti, industria e sanità. Ma i problemi di natura psicologica come lo stress, la depressione e l’ansietà – dovuti a carico di lavoro eccessivo o a tempistiche pressanti, per il 25,3%, a prepotenze o vessazioni, per il il 4,3% o a minacce, per il 1,5% – sono fenomeni trasversali che coinvolgono il più delle volte la vita d’ufficio.