Ricorrere all’esternalizzazione in tempo di crisi si dimostra sempre di più una necessità. Ma se si decide di sviluppare alcuni processi in outsourcing bisogna essere consapevoli di quello che si sta facendo.
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Per questo appaiono molto utili i consigli di Katiuscia Terrazzani, Director Southern Europe per la divisione Purchasing & Cost Performance Lowendalmasaï, espressi in un articolo molto dettagliato. Secondo la Terrazzani «Prima di tutto va considerato il fatto che con l’outsourcing viene trasferita all’esterno non solo la gestione di un processo ma anche la ownership, il che comporta una relazione molto più strutturata tra cliente e fornitore. Il rapporto tra cliente e outsourcer si configura come una vera e propria partnership dove l’outsourcer, il consulente esterno, è responsabile in prima linea dei risultati delle attività svolte».
L’appalto esterno deve essere studiato con attenzione, decidendo nel dettaglio cosa esternalizzare e con quali modalità, per questo vanno valutati i possibili vantaggi e i rischi, cercando di calcolare i costi nel dettaglio. Una volta stabiliti gli obiettivi bisogna cercare il consulente esterno migliore, che, naturalmente, sia affidabile e capace di rispettare le tempistiche.
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L’autrice conclude sottolinenando che «Il successo dipende da come viene strutturato e governato tutto il processo, che parte dalla valutazione delle attività da esternalizzare fino alla loro gestione e ai risultati ottenuti».