Il temperamento e il carattere personale influenzano notevolmente la valutazione delle performance lavorative altrui. Se in uno stesso ambiente di lavoro convivono personalità introverse e colleghi più estroversi, questi ultimi saranno spesso percepiti come poco efficienti e produttivi.
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Lo sostiene un nuovo studio pubblicato sull’ Academy of Management Journal, ricerca condotta da un team di ricercatori universitari che mostra come i lavoratori solitamente riservati giudichino le prestazioni dei loro “simili” superiori rispetto a quelle dei collaboratori più espansivi.
Gli studiosi hanno condotto vari test giungendo sempre allo stesso risultato: gli introversi sottovalutano enormemente le performance dei colleghi a loro opposti dal punto di vista caratteriale, rischiando di influenzare negativamente la carriera di questi ultimi.
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Si tratta di una teoria che potrebbe fornire numerosi spunti di riflessione alle aziende che consentono agli stessi dipendenti di valutare i colleghi: una pratica utilizzata dai manager di Google, ad esempio, che invitano i lavoratori a decidere se assegnare bonus ai loro “pari” al fine di premiare e valorizzare un particolare impegno che, probabilmente, non verrebbe notato dai vertici aziendali.