I privacy officer, vale a dire gli esperti di privacy e protezione dei dati personali in Rete, rappresentano sempre di più una risorsa per le aziende. Se da un lato cresce il numero di attacchi informatici subiti dagli utenti, dall’altro lato aumenta la richiesta di queste figure professionali certificate (in Italia l’iter è gestito dal TÜV Examination Institute) e competenti.
=> Privacy officer: chi è e cosa fa
Come sottolinea l’Osservatorio Federprivacy, alla fine del 2014 ammonta a 235 il numero di professionisti con almeno una certificazione in materia, e i dati sono destinati a crescere anche nel 2015 dato l’interesse verso questa professione e l’arrivo di una normativa a livello europeo, come afferma la stessa Federprivacy:
«Quella della privacy online è ormai una delle sfide più urgenti da affrontare che minacciano i delicati equilibri tra gli Stati che le autorità internazionali non possono più rimandare. Basti pensare che appena il 15% delle app online forniscono un’informativa realmente chiara all’utente, come evidenziato recentemente dal Global Privacy Enforcement Network, mentre una ricerca condotta da Federprivacy ha dimostrato che il 67% dei siti italiani tratta i dati degli interessati in violazione al Codice della Privacy.»
=> Scopri le figure manageriali più pagate del 2014
Intanto, la stessa Federprivacy collabora con TÜV Examination Institute per avviare un pacchetto di certificazioni di secondo livello in modo da creare più specializzazioni nel settore, elevando maggiormente il livello di preparazione degli addetti ai lavori (ad esempio, il ruolo del privacy officer nella branca della videosorveglianza).