Passare più tempo con i propri figli aumenta la produttività dei lavoratori, rendendoli più efficienti, più soddisfatti e fedeli al proprio datore di lavoro, perché meno inclini a cercare nuove opportunità professionali altrove.
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Un nuovo studio che sarà pubblicato dalla Academy of Management Perspectives (AMP), condotto sulla base dei sondaggi online effettuati su una platea di 970 padri occupati a tempo pieno, tra manager e professionisti, rivela come un maggiore coinvolgimento nella vita della prole rappresenti una fonte di produttività per i lavoratori di sesso maschile.
Come mettono in evidenza gli studiosi, guidati da Jamie Ladge, le aziende dovrebbero riconoscere la “paternità” come valore aggiunto, attivando programmi flessibili e incoraggiando i dipendenti verso il pieno adempimento degli impegni familiari che riguardano i figli.
Secondo i ricercatori, inoltre, la società attuale sta progressivamente modificando l’immagine dei padri non più dipinti come meri capifamiglia concentrati solo sulla carriera, ma come genitori in grado di gestire al meglio sia il lavoro sia la famiglia.
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Sono gli stessi padri interpellati a dimostrare questo cambiamento: la maggior parte degli intervistati, infatti, sostiene che essere un buon padre significhi soprattutto fornire amore e supporto emotivo ai figli, più che garantire l’adeguato sostegno finanziario.