Cosa fa di un comune manager un vero leader? Si possono dare molte risposte ma in effetti alcune caratteristiche possono essere individuate come fondamentali. Questo è proprio quello che ha da poco fatto Wyser, società di Gi Group, stilando il decalogo del capo ideale.
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Lo riportiamo integralmente:
- leadership by example: occorre essere, innanzitutto, un esempio, un motivatore e trasmettere in modo chiaro e senza distonie i valori e la visione d’impresa;
- trasparenza: lavorare molto sulla comunicazione, compresa la parte sempre più difficile, cioè quella legata ai feedback negativi (dare quelli positivi è molto più semplice);
- focalizzazione al raggiungimento dei risultati: trasmettere tranquillità e serenità, ma anche orientamento all’obiettivo (stress ed eccessiva emotività sono destabilizzanti per i collaboratori);
- imparzialità: utilizzare una metrica di valutazione delle prestazioni oggettiva per tutto il team di lavoro;
- organizzazione: pianificare il proprio lavoro e quello degli altri, che significa, per esempio, presentarsi puntuale alle riunioni o definire aspettative e piani d’azione in modo chiaro;
- capacità di ascolto: prestare attenzione ai collaboratori nelle sedi e nei modi prestabiliti, senza essere tuttavia un “confessore” o, peggio ancora, un “fratello maggiore”;
- decisionismo: incertezza e tentennamenti sono nocivi all’organizzazione e minano l’autorevolezza del capo;
- etica: valore essenziale di per sé, è anche ormai un presupposto richiesto da tutte le organizzazioni più evolute, in quanto fattore intrinseco di successo per il business;
- empatia: saper riconoscere e anticipare i bisogni dei collaboratori consente di ottenere il meglio da loro;
- divertimento: sebbene sia una componente alcune volte trascurata, come se fosse incompatibile con un approccio serio e rigoroso, saper introdurre un elemento di divertimento e di passione consente di cementare il team e aumentare commitment, engagement e senso di appartenenza.