Welfare e formazione per attrarre i talenti

di Teresa Barone

19 Marzo 2015 09:00

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Non solo welfare ma anche formazione e sostegno nelle fasi non lavorative: ecco come grandi aziende e PMI diventano attrattive.

È fondamentale che un’impresa sia attrattiva per i potenziali dipendenti, soprattutto per i giovani che si affacciano nel mondo del lavoro e hanno bisogno di esempi forti da seguire. Lo sottolinea il presidente di Federmanager, Giorgio Ambrogioni, in occasione della presentazione del Randstad Award 2015.

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Altrettanto importante, secondo quest’ultimo, è ribadire che le dimensioni aziendali non generano automaticamente attrattività ma possono dare origine a false valutazioni. Secondo Ambrogioni, infatti, esistono numerose eccellenze medio-piccole che possono essere considerate come un «punto di approdo finale dai lavoratori».

Anche le PMI, come le grandi imprese nazionali e multinazionali, dovrebbero investire maggiormente nei programmi di welfare aziendale che fidelizzano le risorse umane e rispondono alle necessitò dei collaboratori.

«Il welfare aziendale – secondo Ambrogioni – dovrebbe anche occuparsi di formazione, di assistenza nelle fasi non lavorative, di aiuto alle giovani madri.»

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Se le piccole e medie imprese non hanno risorse sufficienti per varare progetti in larga scala, sottolinea il presidente di Federmanager, si potrebbe anche prendere in considerazione la formazione di consorzi tra aziende.