Eustress o distress?

di Chiara Basciano

30 Marzo 2015 11:00

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Ansia e stress danneggiano la produttività, a meno che non si tratti di eustress

Come insegnano gli esperti non sempre lo stress è dannoso. Esistono situazioni di tensione che possono fare bene alla salute e alla produttività. Per questo si distingue tra distress, vale a dire lo stress come si intende comunemente e che porta a danni sia fisici che mentali, ed eustress, cioè uno stress positivo che dà una sferzata di energia all’organismo.

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Il mental coach Roberto Castaldo (4 MAN Consulting) consiglia di non entrare nel panico in situazioni difficili, ma di fermarsi sempre un minuto a respirare. Solo così ci si dà il giusto tempo per distinguere lo stress che si sta vivendo e agire di conseguenza. Infatti in caso si tratti di eustress le forze non verranno a mancare ma ci si comporterà in maniera più energica.

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Questo dipende dalle circostanze ma anche dal tipo di carattere, come gli studenti universitari che rendono al meglio sotto la pressione dell’avvicinarsi della data dell’esame. In generale però l’impatto dello stress è negativo, come dimostrato da diversi studi. La ricerca effettuata da IMR Ricerche per 4 MAN Consulting su un panel di 300 lavoratori (imprenditori, manager e collaboratori) dimostra come il 47% degli imprenditori dichiari di sentirsi stressato e che questo provoca direttamente un calo di produttività. La percentuale scende a 34% per i manager e ancora a 25% per i collaboratori.

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Come prima fonte di stress è indicata la crisi, seguita dalla mancanza di orari prestabiliti, a danno della vita privata e dalla difficoltà nel gestire il rapporto con dipendenti e collaboratori, e, infine dall’eccessiva tassazione fiscale. Non molto diversi i risultati della ricerca condotta dal Dipartimento di Studi Clinici dell’Università Sapienza di Roma, in collaborazione con l’AISIC, che considera lo stress causa di morte per sette italiani su dieci.