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Se esprimere le proprie opinioni nei confronti dell’azienda per la quale si lavora, e dei suoi vertici, è quasi sempre lecito, manifestare critiche aspre e denigrare l’immagine della società può portare conseguenze anche gravi, compreso il licenziamento per giusta causa.
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Una recente sentenza della Corte di Cassazione (3853/15) afferma che si può licenziare un dipendente che ha tenuto un comportamento volto a screditare l’immagine dell’azienda e del suo amministratore, condotta che rappresenta una mancanza tale da non consentire la prosecuzione, anche solo provvisoria, del rapporto di lavoro.
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Secondo i giudici, il dipendente protagonista della vicenda era ormai solito sfruttare ogni situazione problematica per infamare i vertici aziendali, mostrando una evidente conflittualità che certamente è in grado di ledere la fiducia riposta dal datore di lavoro nei confronti del lavoratore stesso.
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