Un buon leader è sempre più difficile da trovare, soprattutto tra le giovani risorse: secondo la “Global Workforce Leadership Survey” realizzata da Saba, che ha intervistato un campione di mille professionisti delle risorse umane e mille lavoratori di fasce di età differenti attivi in diversi paesi, i “millennials” non hanno spiccate capacità dirigenziali, indipendentemente dalle loro qualifiche.
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Solo il 12% dei giovani dipendenti, infatti, sembra mostrare interesse verso la conquista di ruoli apicali: una carenza di ambizione che, sebbene sia giustificata dal desiderio di fare esperienza (guardandosi continuamente intorno per cercare opportunità migliori), non è molto gradita dalle aziende che puntano a fidelizzare i talenti evitandone la “fuga”. Il 46% dei manager HR, inoltre, ha dichiarato che la leadership rappresenta la capacità più difficile da trovare nei dipendenti.
Secondo la ricerca, inoltre, a essere profondamente cambiati sono i tempi di permanenza dei lavoratori nella medesima azienda (si stima una media inferiore a 5 anni), pertanto i datori di lavoro dovrebbero impegnarsi a massimizzare le potenzialità dei talenti in tempi ristretti senza attendere troppo prima di promuoverne la crescita, procedendo con valutazioni più frequenti.
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Solo creando un ambiente di lavoro interessante, coinvolgente e caratterizzato da costante aggiornamento e formazione, è possibile favorire l’acquisizione di doti di leadership da parte delle giovani risorse, confrontandosi con loro per quanto riguarda aspettative e aspirazioni di carriera.