Quello del manager è un ruolo che può dare grandissime soddisfazioni. Ma tanto dà tanto toglie. Infatti non è privo di sacrifici e spirito di abnegazione. Se si vogliono raggiungere determinati risultati allora è bene non spaventarsi davanti alle possibili difficoltà ed essere pronti ad accogliere anche il lato meno gratificante.
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In particolare ci sono cinque sacrifici che un manager deve essere disposto a fare. Prima di tutto bisogna essere pronti ad affrontare lunghi periodi di instabilità. Il mercato ballerino e le personali fortune e sfortune rendono il lavoro del manager privo di sicurezze. Ma se si sa resistere ai periodi più difficili si verrà ricompensati con altri momenti di maggiore tranquillità. Secondo punto è essere pronti a vedere la propria vita privata invasa da quella lavorativa. A volte per voglia, altre per necessità, il lavoro segue sempre a casa. Essendo il boss non ci si può permettere di non rispondere a telefonate o mail di lavoro. Questo è uno dei sacrifici più pericolosi che mette a rischio la propria salute, ma non si può non mettere in conto se si vuole davvero essere un top manager.
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Il terzo punto ha a che fare con il primo, vale a dire la stabilità, infatti bisogna essere pronti a non percepire reddito per alcuni periodi. Non ci si può permettere di tagliare lo stipendio ai dipendenti, il manager deve essere il primo a fare sacrifici in caso di difficoltà. Quarto: essere pronti a rinunciare al sonno. I maggiori top manager dichiarano di dormire pochissimo. Succede quando si hanno da fare tante cose e si hanno molte responsabilità.
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Infine l’ultimo punto è affrontare le difficoltà. Essere manager vuol dire prendere decisioni difficili e non tirarsi mai indietro. Questi sacrifici appaiono spesso difficili ma promettono un buon tornaconto se è vera la frase di Warren G. Tracy “Essere manager vuol dire vivere qualche anno come nessuno vorrebbe mai per poi vivere il resto della vita come tutti vorrebbero”.