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La Riforma della Pubblica Amministrazione ottiene il si definitivo dal Senato, con 144 voti favorevoli, nessun contrario e un astenuto. Il disegno di legge passa ora all’esame della Camera e si arricchisce di nuove regole per quanto riguarda la dirigenza pubblica.
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Se inizialmente si era parlato di una durata massima dei mandati pari a tre anni rinnovabili una sola volta, un emendamento proposto da Linda Lanzillotta introduce la formula del quattro più due. Scaduto il biennio, i dirigenti devono essere valutati e selezionati.
Un incarico a tempo, quindi, rinnovabile ma secondo regole precise che impongono una rivalutazione periodica.
Per il momento viene confermata, invece, la licenziabilità dei dirigenti e la possibilità di decadere dal ruolo in caso di mancanza di incarico per un determinato periodo di tempo.
=> Decaduti 800 dirigenti Agenzia delle Entrate
Il Ministro della PA Marianna Madia ha commentato l’approvazione del Senato sottolineando l’importanza della riforma come:
«Un altro passo verso un’Italia più semplice, vicina ai cittadini, una riforma per 60 milioni di residenti.»