Professionisti e personal branding

di Teresa Barone

6 Maggio 2015 09:00

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Quanto conta un brand personale positivo ed efficace per i professionisti?

Investire nella creazione di un brand personale, cercando di trasmettere un’immagine di sé stessi reale e positiva, sia online che negli ambiti lavorativi: questo è quello che fanno sempre più professionisti, stando a quanto evidenziato da una ricerca promossa da LinkedIn.

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L’indagine “New norms @work” ha coinvolto 19 paesi a livello globale e sembra che il personal branding passi attraverso diversi ambiti, dall’immagine virtuale al modo di vestirsi e di condividere idee ed esperienze lavorative pregresse, come si legge nella ricerca:

«Anche se in molti ambienti lavorativi ormai è ammesso un abbigliamento più casual, i professionisti continuano a vestirsi in maniera adeguata alla loro posizione. Per prepararsi per una giornata di lavoro, il 14,6% degli italiani impiega lo stesso tempo che dedica a prepararsi per uscire la sera.»

Se il 58,1% dei lavoratori intervistati, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, è solito assecondare e compiacere il capo, la percentuale sale sensibilmente se si prendono in considerazione i dipendenti over 60, mentre cala per la fascia di età compresa tra i 55 e i 65 anni.

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Notizie interessanti arrivano anche per quanto riguarda l’importanza attribuita alla foto del profilo LinkedIn utilizzata dai professionisti: sono gli utenti attivi nel comparto del recruitment, della moda, del settore alberghiero e dei beni di lusso a cambiare la loro immagine spesso e volentieri.