Licenziamento verbale: che valore ha?

di Teresa Barone

8 Maggio 2015 08:00

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La Cassazione ha affrontato il caso di un dipendente licenziato verbalmente e di un?azienda che deve provare la sua condotta illegittima.

Il licenziamento comunicato solo oralmente rende nullo il provvedimento, tuttavia le cose si complicano se il datore di lavoro deve dimostrare una condotta particolarmente grave da parte del dipendente.

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Una recente sentenza della Corte di Cassazione (11 febbraio – 5 maggio 2015 n. 8927), infatti, è più facile che il lavoratore dimostri di essere stato allontanato dal suo impiego, mentre per l’azienda produrre l’onere della prova (in questo caso l’abbandono del posto di lavoro) potrebbe essere più complicato.

Per la Suprema Corte, quindi, il dipendente che afferma di essere stato licenziato verbalmente è in vantaggio rispetto al datore di lavoro che deve dimostrare l’allontanamento volontario del lavoratore.

Secondo la Cassazione, viene ritenuto:

«Assolto l’onere della prova della subordinazione in capo al lavoratore ed, al contrario, insufficiente a confutare la prospettazione di questi circa l’intimazione di un licenziamento orale quella offerta dal datore in relazione alla vicenda risolutiva del rapporto.»

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