Un panorama più che positivo per quanto riguarda il settore degli investimenti, in particolare per i capitali provenienti dall’estero. Secondo i dati forniti dall’AIFI, l’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital, le operazioni effettuate dagli investitori di capitali di rischio hanno fatto chiudere il 2014 con un bilancio positivo rispetto al 2013. Infatti risulta che con un controvalore pari a 3.528 milioni di euro, le risorse investite superano del 3% quelle che erano state mobilitate nell’anno precedente.
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Appare evidente che gli operatori stranieri sono stati responsabili del 54% dell’intero patrimonio investito nel corso del 2014, con un valore pari a 1905 milioni di euro. Nel dettaglio le aziende che hanno beneficiato maggiormente degli investimenti esteri sono state soprattutto quelle in fase di buy-out (il 62% dei capitali) o di espansione (con una crescita del 29%).
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Invece «Per start-up e early stage sono i Business Angels a costituire un riferimento importante per i finanziamenti, per quanto le cifre che circolano in Italia non abbiano nulla a che vedere con quelle statunitensi», ha spiegato Marco Villa, co-fondatore e manager director di Italian Angels for Growth (IAG).
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Per quanto riguarda il 2015 i fondi raccolti, che per il 68% hanno una base estera, provengono soprattutto dal settore pubblico e dai fondi sovrani (per un ammontare del 43%) e si pensa che verranno destinati soprattutto per le operazioni di expansion che impegneranno il 72% della raccolta. Il buy-out segue con il 20% , mentre all’early stage verranno destinati solo il 7% dei fondi.