Mobbing, demansionamento e maternità

di Teresa Barone

14 Maggio 2015 08:00

logo PMI+ logo PMI+
A Bologna il punto sul mobbing ai danni delle neomamme e le opportunità per contrastarlo.

Nel corso dell’ultimo anno i casi di mobbing che coinvolgono donne rientrate a lavoro dopo la maternità sono aumentati del 30%, portando in quattro casi su dieci alle dimissioni volontarie da parte della neomamma.

=> Cosa si intende per Straining, il mobbing saltuario

Sono cifre che riguardano la Provincia di Bologna (a livello nazionale questo tipo di episodi coinvolge quasi mezzo milione di madri), tuttavia , rese note dal consigliere comunale Corrado Melega e stabilite sulla base delle denunce pervenute all’Osservatorio nazionale sul mobbing.

Nel corso della presentazione di questi dati è emerso anche un altro aspetto del fenomeno: il 90% delle cause avviate contro i datori di lavoro e andate a buon fine prevede la condanna solo per demansionamento e non per mobbing, più difficile da provare in sede giudiziaria da parte della lavoratrice che ne  vittima, chiamata a produrre prove riguardo i comportamenti vessatori e discriminatori subiti nel tempo.

=> Leggi come aumentano i casi di mobbing

Da parte dell’amministrazione comunale bolognese vi è comunque la piena disponibilità a indagare e osservare questa problematica in modo concreto, anche attraverso la convocazione di un commissione comunale consultiva con l’Osservatorio nazionale.