Mamme che rinunciano al lavoro

di Teresa Barone

25 Maggio 2015 08:00

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Le cifre della disoccupazione femminile post maternità in Italia.

Nel corso del 2014 è aumentato il numero di donne che hanno abbandonato il lavoro, dimettendosi soprattutto in seguito alla nascita del primo figlio. Tra dimissioni e relazioni consensuali, infatti, la cifra delle madri lavoratrici rimaste senza occupazione è stata pari a 22.480.

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A renderlo noto è il report annuale dell’Ufficio della consigliera nazionale di parità, realizzato in collaborazione con la direzione generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro (la relazione sarà diffusa il 4 giugno).

Le motivazioni di questo trend vanno ricercate nella costante difficoltà di trovare un equilibrio tra lavoro e impegni della vita familiare, un problema che riguarda soprattutto le neo-mamme: sono state 14.379 le lavoratrici che hanno lasciato il lavoro in seguito alla prima maternità, una scelta dettata soprattutto dall’incidenza della spesa relativa alla cura dei figli neonati, ma anche dalla carenza di posti disponibili all’interno degli asili nido e dall’assenza di familiari che possano offrire sostegno.

Come afferma Alessandra Servidori, consigliera nazionale di parità intervistata in anteprima su Labitalia:

«Quello che il monitoraggio evidenzia è che le donne di fronte alle difficoltà di conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura ‘stringono la cinghia’ e preferiscono prendersi cura a tempo pieno del loro bambino a scapito di reddito e carriera. E dico ‘bambino’ e non ‘bambini’ perché la media della natalità nel nostro Paese è di meno di due bambini a famiglia: è di 1,37. Dunque, quella che dovrebbe essere una priorità, cioè il lavoro, viene rimandata nel tempo.»

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