Lavorare in un ambiente poco illuminato, o caratterizzato da luci non adeguate, non giova all’efficienza e alla produttività. Non si parla solo di affaticamento visivo, infatti a farne le spese potrebbero essere anche le emozioni e il benessere psicologico di chi lavora.
=> Scopri tutti i colori della produttività
La luce influenza direttamente la quantità di melatonina che una persona produce, contribuendo non poco alla motivazione e alla soddisfazione. Come dovrebbe essere illuminato uno spazio di lavoro per garantire condizioni ottimali per lo sviluppo di performance ottimali?
Il primo passo è cercare di sfruttare il più possibile fonti di luce naturali, integrandole con luci artificiali adeguate.
È molto importante andare incontro alle esigenze dei singoli dipendenti combinando fonti di luce “macro” che possono illuminare l’intero ambiente con strutture più piccole e gestibili in autonomia, facendo in modo che ciascun lavoratore possa avere un maggiore controllo sullo spazio di lavoro personale.
=> Consigli per lavorare in un ufficio open space
Più che le tradizionali lampade da tavolo, che proiettano un unico punto luminoso lasciando le aree circostanti in ombra, è preferibile sfruttare i benefici della tecnologia OLED: una luce soffusa in grado di estendersi su una vasta area priva di confini eccessivamente rigidi.