Non lavoro

di Francesca Vinciarelli

17 Luglio 2015 13:00

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Rifiutare i compiti e non compierli, può portare al licenziamento.

Quando sul lavoro vengono affidati dei compiti devono essere portati a termine, un rifiuto da parte di un lavoratore può portare ad un licenziamento.

=> Lo “sciopero delle mansioni” è sanzionabile

Questo perché il rifiuto a compiere i compiti è un comportamento inidoneo a consentire la protrazione anche temporanea del rapporto.

In una sentenza in cui il lavoratore dopo un licenziamento a fatto ricorso, la Cassazione oltre ad non accettare il ricorso lo ha condannato al pagamento delle spese processuali.

Questo è quello che è emerso dalla decisione della Suprema Corte di Cassazione che ha esaminato il caso di un lavoratore, licenziato per essersi rifiutato di eseguire i compiti che gli erano stati affidati dal suo superiore.