Start up spagnole cercano italiani

di Chiara Basciano

30 Luglio 2015 11:00

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Crescono le start up tecnologiche in Spagna e diventano allettanti per i giovani italiani.

Lo sviluppo delle start up in Spagna appare più che promettente, tanto da diventare interessante per l’occupazione di tutto il mondo. Soprattutto nel settore tecnologico. Lo studio effettuato da Ticketbis , dal titolo “Startup Tecnologiche Spagnole e Internazionalizzazione”, dimostra come siano gli italiani quelli più propensi a spostarsi nel paese per andare ad unirsi ai colleghi.

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Nel dettaglio le aziende intervistate vantano una media di un 20% di italiani sul totale degli stranieri presenti nei team. Si tratta in generale di giovani tra i 24 e i 36 anni, la cui formazione sia ingegneristica, in particolare per quanto riguardo lo sviluppo dei software, commerciale e di marketing on line. I settori di maggior sviluppo sono infatti l’eCommerce (21%), le Telecomunicazioni (21%) e le nuove tecnologie applicate all’ambito del Turismo (16%), seguiti da altri come il Trasporto, il Ticketing, i Motori di Ricerca, la Formazione e l’IoT (Internet of Things).

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Per quanto riguarda la presenza degli italiani superano di gran lunga le altre nazionalità. Con un certo distacco troviamo i francesi, seguiti poi da inglesi, brasiliani e peruviani, aventi la stessa percentuale. Lo scenario futuro delle start up prevede un’espansione verso i paesi latini americani, grazie alla lingua, seguiti da Europa ed Asia, giudicati dello stesso valore e, in ultimo, America del Nord.

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«Nell’era della fibra ottica e degli Apple watch, la necessità di avere uno spazio fisico in un determinato paese è sempre minore. Preferiamo investire sulle persone, tenendo sempre presente l’importanza che occupa il mercato italiano per la nostra azienda, tra i principali in quanto a fatturazione in Europa» afferma Ander Michelena, Ceo e Co-Funder di Ticketbis.