È stato siglato il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti bancari italiani, sottoscritto dai sindacati di categoria (FABI, First Cisl, Fisac Cgil, Sinfub, Unisin, Ugl credito e Uilca).
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Con validità fino al 31 dicembre 2018, il contratto prevede che sia mantenuto il minimo tabellare presente nella contrattazione recedente così come il sistema alla base del calcolo del TFR. Permane la validità dello scatto di anzianità in corso di maturazione, mentre gli scatti maturati saranno fatti confluire all’interno di un assegno ad personam.
Tra le novità figura la nuova procedura di conciliazione, come dichiara Marco Boltri, Responsabile nazionale FABI per i dirigenti:
«Sono state mantenute l’attuale struttura stipendiale e il sistema di calcolo del Tfr, ed è stato riconosciuto un significativo incremento del periodo di comporto per malattie oncologiche. In un contesto europeo, nel quale la retribuzione del dirigente è normata dalla legge e dal contratto individuale, siamo riusciti a non far cancellare, come invece voleva l’Abi, l’attuale scatto d’anzianità in corso di maturazione, mentre quelli maturati confluiranno in un assegno ad personam non riassorbibile. Inoltre, in sede di revisione della normativa del Fondo per l’occupazione, anche i dirigenti riceveranno attenzione alle loro problematiche e potranno, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, partecipare a iniziative previste dal Fondo per essere reimpiegati nel settore. La FABI, anche in vista delle prossime fusioni, è pronta a svolgere il suo ruolo a tutela di tutta la categoria, dagli impiegati ai dirigenti.»
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