Si definisce lease back l’operazione con la quale l’impresa proprietaria vende un bene ad una società finanziaria che contestualmente lo concede in leasing all’impresa venditrice. Quest’ultima, pertanto, dovrà corrispondere periodicamente i canoni pattuiti e, al termine della durata del contratto, avrà facoltà di riacquistare la proprietà del bene mediante pagamento del prezzo stabilito per il riscatto.
La cessione del bene alla società finanziaria può generare plusvalenze o minusvalenze. L’articolo 2425 del codice civile stabilisce che la plusvalenza derivante dalla cessione di un bene in lease back è da ripartire in funzione della durata del contratto di locazione. L’operazione contabile deve avvenire mediante la tecnica dei risconti. In questo modo potrà essere rispettato il principio di competenza.
Nel caso in cui la cessione del bene generi minusvalenze, se la vendita del bene è effettuata a valore di mercato deve essere imputata interamente a costo dell’esercizio; se la cessione è effettuata ad un valore inferiore al prezzo di mercato, la perdita da imputare all’esercizio è data dalla differenza tra il valore netto contabile e il prezzo di mercato mentre la restante parte dovrà essere distribuita per tutta la durata del contratto.
Vediamo, adesso, come registrare in contabilità un’operazione di lease back ipotizzando la cessione ad una società finanziaria di un macchinario dal costo storico di euro 3.000 ammortizzato al 50%. La vendita va effettuata al prezzo corrente di euro 2.000 + Iva.
Dare | Avere | |
Crediti v/clienti | 2.440,00 | |
Macchinari | 2.000,00 | |
Iva c/vendite | 440,00 | |
F.do Ammortamento Macchinari | 1.500,00 | |
Macchinari | 1.500,00 | |
Macchinari | 500,00 | |
Plusvalenza | 500,00 | |
Plusvalenza | 400,00 | |
Risconti passivi | 400,00 |