Non solo CV: quanto contano le soft skills?

di Teresa Barone

11 Settembre 2015 09:00

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Le competenze trasversali hanno un peso sempre maggiore nella selezione del personale.

Cosa cercano le aziende nelle nuove risorse da assumere? Non solo percorsi formativi completi e possibilmente esperienze nel settore, ma anche skills trasversali che fanno la differenza nel processo di selezione.

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Lo si evince dalle parole pronunciate da Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana (Agenzia per il Lavoro), lanciando il nuovo programma di orientamento – che coincide con l’avvio dell’anno scolastico  destinato non solo ai giovani diplomati ma anche ai laureati che vogliono inserirsi nel mondo del lavoro.

Come leggiamo su AdnKronos, se un percorso accademico in ambito scientifico è certamente molto ricercato dalle aziende, le nuove risorse devono dimostrare di possedere anche competenze articolari e trasversali oggi molto richieste, dalla flessibilità alla cultura di stampo umanistico.

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È tuttavia il colloquio di lavoro l’occasione giusta per far emergere altre qualità nascoste, attitudini e attività che spesso esulano dall’ambito professionale rivelandosi tuttavia utili per valutare il candidato nel complesso, verificando – ad esempio – la sua propensione verso il lavoro di squadra.