Se sul lavoro ci si sente sempre stanchi e spossati, probabilmente è l’orario a non essere adatto alle nostre esigenze.
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Secondo uno dei massimi esperti del sonno nel Regno Unito, Paul Kelley, almeno fino ai 55 anni di età bisognerebbe iniziare la giornata lavorativa non prima delle 10 del mattino, assecondando i ritmi naturali che ci vogliono più attivi nelle ore solari, secondo il nostro orologio biologico.
La privazione del sonno sarebbe quindi, a tutti gli effetti, una tortura, sia per i lavoratori sia per gli studenti soprattutto se adolescenti.
A tal proposito, se per i bambini di età compresa tra gli otto ei 10 anni sarebbe meglio iniziare la scuola alle 8.30, per i sedicenni si potrebbe posticipare almeno fino alle 10 e dopo i 18 anni la campanella di ingresso dovrebbe suonare non prima delle 11.
Le aziende che impongono ai dipendenti a iniziare la giornata lavorativa molto presto – afferma l’esperto – rischiano di danneggiare la loro stessa produttività e causare, a lungo andare, anche problemi di salute.
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Questa teoria mette in evidenza come la privazione del sonno possa influenzare negativamente l’attenzione e la memoria, causando ansia, rabbia, frustrazione, aumento di peso, stress e ipertensione.