I giovani e brillanti talenti italiani sognano una carriera nel vecchio continente, mentre sfuma progressivamente il mito americano.
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Secondo una recente indagine promossa dal Gruppo Hays (Hays Response, divisione nel settore Junior Management), 9 intervistati su dieci (su un campione di 200 soggetti coinvolti, prevalentemente laureati) vorrebbero espatriare e trasferirsi in una delle capitali europee
Se il 97% degli interpellati volerebbe in Europa, il 68% emigrerebbe nel Nord America e il 37% preferirebbe l’Oceania all’Italia. A motivare il desiderio di varcare i confini nazionali è la prospettiva di una retribuzione più cospicua ma anche di una migliore qualità della vita, nonché di un mercato del lavoro improntato su criteri meritocratici.
«Il fenomeno dei “cervelli in fuga“, o come viene definito in inglese del brain drain, è la risposta dei giovani all’attuale scenario economico in Italia. Dopo tanti anni di formazione, le nuove leve vorrebbero infatti trovare un lavoro stabile e in linea con i loro studi e con le loro aspettative salariali. Purtroppo, il mercato del lavoro italiano non è in grado di soddisfare (tutte) queste aspettative. Da qui, il desiderio di “fuggire” dal Belpaese e andare all’estero in cerca di fortuna.»
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Queste le parole di Fabio Scarcella, Responsabile divisione Hays Response. A frenare la fuga di talenti, tuttavia, è il forte legame con la famiglia, che rappresenta ancora un punto fermo per la maggioranza de giovani italiani.