Brutte notizie per i datori di lavoro che tendono a pretendere troppo dai dipendenti, costringendoli a un superlavoro che a lungo andare può causare stress e compromettere la salute. Un eccessivo carico di mansioni e di richieste da parte del datore di lavoro, tra cui l’obbligo di portare a termine il lavoro dei colleghi, non solo legittimano le dimissioni per giusta causa del dipendente ma rendono lecita la richiesta di un risarcimento del danno subito, così come la concessione dell’indennità di disoccupazione.
Lo stabilisce la Corte di Cassazione con la sentenza 18429/15, sottolineando tuttavia come spetti al dipendente dimostrare (anche producendo certificazioni mediche) di essere stato costretto a seguire ritmi di lavoro insostenibili e di aver subito danni effettivi, come l’insorgere di una:
«sindrome ansiosa da stress per iperattività lavorativa».
La sentenza prevede quindi che il lavoratore abbia diritto a ottenere, da parte dell’azienda, un risarcimento per il danno fisico e morale, ma anche a percepire l’indennità di disoccupazione da parte dell’INPS proprio perché le sue dimissioni sono pienamente giustificate.