Gli ostacoli del recruiting

di Teresa Barone

30 Settembre 2015 10:00

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Cosa rende complicato il processo di selezione del personale? Parlano i recruiters.

Nel 2015 aumenteranno le assunzioni e le opportunità di lavoro, anche in Italia: una buona notizia per chi è alla ricerca di un impiego  – o desidera cambiarlo – ma anche una previsione che determinerà un aumento del lavoro da parte dei responsabili della selezione del personale.

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Il processo che porta all’assunzione di una nuova risorsa, infatti, può essere disseminato di ostacoli: l’unica strategia per renderlo meno complesso è assicurarsi che l’azienda riesca sempre ad attrarre talenti qualificati, tuttavia gran parte dei recruiters lamenta proprio la carenza di risorse.

Lo afferma un’indagine promossa da JobVite, secondo la quale il 56% dei responsabili della selezione sottolinea la mancanza di candidati qualificati, mentre il 50% ritiene che la causa di questa insufficienza sia l’eccessiva concorrenza nel medesimo settore.

A provocare il fallimento di una campagna di recruiting potrebbe essere anche la mancanza di budget, così come le eventuali trattative salariali non andate a buon fine.

Secondo la ricerca JobVite, inoltre, il 78% dei recruiters afferma di “scovare” i migliori candidati attraverso la ricezione di Curriculum Vitae, mentre per il 56% anche le risorse online rappresentano strumenti utili.

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Il 92% degli intervistati, inoltre, sfrutta i social media come LinkedIn, Facebook e Twitter per valutare e conoscere meglio un potenziale talento da assumere.