Il Tribunale di Torino ha condannato il Miur a risarcire una docente che, avendo ricoperto l’incarico di dirigente scolastico a tempo determinato tra il 2005 e il 2012, non aveva percepito la retribuzione adeguata.
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Per la preside precaria (il suo ricorso è stato patrocinato dai legali dell’Anief) arriverà quindi un risarcimento pari a 35mila euro, come adeguamento rispetto allo stipendio spettante ai docenti e percepito durante il suo incarico.
Secondo i Giudici, infatti, la preside precaria ha diritto a ottenere l’indennità proprio in virtù dello svolgimento di mansioni superiori rispetto al contratto stipulato: il trattamento economico dovuto corrisponde infatti al compenso previsto per i dirigenti di ruolo, a prescindere dal protrarsi nel tempo della vacanza del posto in organico.
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La docente, infatti, aveva svolto mansioni dirigenziali e si era pienamente assunta le responsabilità relative al perseguimento degli obiettivi previsti per questo tipo di incarico: secondo il principio di adeguatezza dettato dall’art. 36 della Costituzione, quindi, le spettano di diritto sia l’intero trattamento economico sia gli emolumenti accessori.