Ammontano a oltre 11 milioni i posti di lavori andati in fumo a livello mondiale dal 2008 a oggi. A fare il punto è l’Hays Global Skills Index 2015, report realizzato in collaborazione con Oxford Economics e basato sui mercati del lavoro relativi a 31 economie, Italia compresa.
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Il documento chiarisce anche alcune dinamiche inerenti la crescita del divario tra le competenze specialistiche e la richiesta di lavoratori qualificati da parte delle aziende. Una “forbice” che, stando al rapporto, non fa che incrementare l’inflazione sui salari spingendo le aziende a concedere retribuzioni comprensive di bonus e agevolazioni alle risorse più qualificate.
È proprio la mancanza di talenti altamente specializzati a determinare una perdita di produttività e di qualità del lavoro, dovuta alla presenza di profili sovra qualificati o, viceversa, sotto qualificati.
«Dopo anni di recessione l’economia del nostro Paese mostra i primi deboli segnali di ripresa, ma aumenta la pressione sul mercato del lavoro con un aumento della domanda di professionisti qualificati. La mancanza di competenze specializzate è, infatti, la sfida più grande per le aziende italiane: l’aumento del tasso di disoccupazione acuirà ancora di più le difficoltà nella ricerca di professionisti qualificati nel lungo periodo.»
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Questo il commento di Carlos Soave, Managing Director Hays Italia, in merito alla situazione italiana.