Il 2016 sarà caratterizzato da un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato in Italia, grazie al Jobs Act: lo rivela l’Osservatorio Permanente sulla Riforma del Mercato del Lavoro realizzato da Gi Group Academy – fondazione di Gi Group, indagine condotta su un campione di 446 aziende.
=> Leggi Jobs Act e nuovi talenti
A favorire l’incremento delle assunzioni saranno le decontribuzioni sulle assunzioni previste anche dalla Legge di Stabilità 2016 e le novità del Jobs Act, in particolare nelle multinazionali estere (54,1%), nelle grandi aziende (50%) e nelle medie imprese (44,2%)
Le nuove assunzioni si baseranno prevalentemente sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (32,5%), e in misura minore sul contratto a tempo determinato (13,5%) e sul contratto di somministrazione.
«Da questi risultati emerge, grazie al Jobs Act e alle misure collegate alla legge di Stabilità, il ritorno alla centralità del contratto a tempo indeterminato in uno scenario di riferimento premiante anche per gli investimenti – afferma Stefano Colli-Lanzi, CEO di Gi Group -. Incoraggiante il plauso delle aziende al contratto di ricollocazione, inteso come strumento efficace di politica attiva. I dati, inoltre, confermano che il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti sta tornando centrale nelle scelte di assunzione delle aziende. Molto positiva anche la preferenza data da oltre il 13% delle aziende al contratto di somministrazione. Questo vuol dire che è in atto un progressivo riconoscimento della buona flessibilità gestita tramite agenzia, in grado di associare flessibilità per le aziende e sicurezza per i lavoratori.»
=> Pro e contro del Jobs Act