Parità tra i sessi sul lavoro? nel 2030

di Teresa Barone

28 Ottobre 2015 11:00

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L?uguaglianza tra uomini e donne sul lavoro potrebbe diventare reale solo nel 2030: per merito di chi?

Il 2030 potrebbe segnare il raggiungimento della parità di genere in ambito professionale, ma non sarà merito delle iniziative promosse dalle aziende: secondo una ricerca promossa da Weber Shandwick, infatti, il gender gap sarà colmato perché ci si dovrà attenere agli obblighi imposti dalla legge.

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L’indagine, condotta tra un campione di decision-makers a livello internazionale, mostra come il 56% dei dirigenti ammetta che le aziende non hanno ancora imposto tabelle di marcia precise per sfiorare la parità tra i sessi, ma solo in 4 organizzazioni su dieci si stanno compiendo percorsi precisi per conseguire questo obiettivo e tutti i vantaggi che ne conseguono.

L’uguaglianza tra uomini e donne sul lavoro non è ancora una priorità per le aziende, sebbene siano proprio i dirigenti a sottolineare – nel 38% dei casi – come la stessa ideologia inerente la parità di genere possa condurre le aziende verso il potenziamento della performance finanziaria.

«La nostra ricerca – afferma Gail Heimann, presidente Weber Shandwick – evidenzia un paradosso nel percorso per raggiungere la parità di genere entro il 2030. Diversi fattori stanno spingendo la parità di genere in avanti e contemporaneamente la stanno facendo arretrare. Le aziende devono prepararsi ora ad accettare le donne nel proprio top management e iniziare ad agire oggi per sostenere un cambiamento nel futuro. Questa ricerca, condotta a livello globale tra i decision-makers, evidenzia infatti un evidente senso di urgenza nell’agire adesso, se vogliamo raggiungere la parità di genere nella leadership aziendale nel medio periodo.»

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Ci sono alcune strategie che i dirigenti possono seguire per promuovere la parità tra i due sessi in ambito professionale, come consiglia la Weber Shandwick: dalla valorizzazione dei singoli talenti alla creazione di una leadership solida, dal sostegno alla leadership delle donne manager all’avvio di una politica meritocratica fino alla promozione dell’arte dello storytelling e di una comunicazione efficace.