Una società come la nostra, in cui sono gli anziani a prevalere, porta a notevoli rischi per i lavoratori. Infatti lavorando in età avanzata è più facile che si vada incontro a problemi di salute. La situazione appare diffusa in tutto il mondo e ha una notevole ricaduta negativa sulla produttività delle aziende.
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Una ricerca condotta da Zurich, insieme alla Smith School of Enterprise and Environment – Oxford University (SSEE), mette in evidenza il problema dell’Income Protection Gap, vale a dire la Perdita del Reddito da Lavoro a causa di morte o invalidità.
Le aziende infatti hanno ridotto i budget destinati al welfare aziendale ma senza tenere conto dei danni che ciò provoca. Lavoratori sani vuol dire lavoratori produttivi, mentre la tendenza invece è quella di dimezzare la loro tutela. La ricerca mette in evidenza che senza un’adeguata politica di protezione negli Stati Uniti il costo per la diminuzione della produttività sarà pari a 150 miliardi di dollari l’anno.
La situazione può essere risolta, ma non in tempi brevi, per questo bisognerebbe adoperarsi fin da subito. Il report indica la sensibilizzazione e la cooperazione tra il pubblico e il privato come possibile soluzione. Tramite gli incentivi fiscali, e quindi una maggiore consapevolezza del pubblico che agisca sul privato, si potrebbe intraprendere la strada per un welfare più avanzato.
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Per quanto riguarda l’Italia i fattori di rischio maggiori sono individuati nell’invecchiamento della popolazione, considerato che è il Paese con il più alto indice di vecchiaia del mondo, nell’innalzamento dell’età pensionabile, nella diffusione di forme contrattuali non coperte dal welfare sociale, nell’alto tasso di disoccupazione e nella fragilità economica causata da una riduzione del sostegno pubblico ai cittadini.