Cosa vogliono i lavoratori

di Chiara Basciano

17 Dicembre 2015 12:30

logo PMI+ logo PMI+
La professionalità e un team funzionante, ecco i desideri dei lavoratori italiani.

Quali sono le priorità del lavoratore italiano medio? Cerca di dare una risposta a questa domanda il motore di ricerca dedicato al lavoro Jobrapido, con un’indagine dedicata proprio a quelli che vengono considerati elementi indispensabili nella scelta di un posto di lavoro.

=> Vai ai benefit più amati

Tra tutto vince la professionalità, infatti per il 75% uno degli elementi più ambiti è la possibilità di far parte di un team di successo, che lavori al meglio. Per il 57% invece il fattore chiave per proporre una candidatura è la posizione offerta. Più bassa invece la percentuale di quelli interessati alla vicinanza dell’abitazione  al posto di lavoro, 20% e alla reputazione dell’azienda, prioritaria solo per l’11%.

=> Leggi come sviluppare l’engagement

Per il 30% il sogno rimane quello di coniugare professionalità e passione, di poco superiore alla stabilità, importante per il 25%, così come all’equilibrio tra vita privata e lavoro, che piace al 24%. Sorprende il poco peso dato alla retribuzione, considerata importante solo per l’8%. Interessante sapere che prima di un colloquio i lavoratori si preparano studiando il sito aziendale, nel 46,3% dei casi, tramite i social media e i contatti personali, per il 19,3%.

=> Le priorità della selezione

Rob Brouwer CEO di Jobrapido dichiara «La prima indagine condotta da Jobrapido sul mercato del lavoro italiano ci presenta uno spaccato caratterizzato da un grande desiderio di collegare professionalità e passioni personali, a discapito della retribuzione che è prioritaria solo per l’8%. Inoltre la ricerca evidenzia l’importanza della vicinanza casa-sede di lavoro per gli italiani e anche un progressivo allontanamento dal format tradizionale dei 5 giorni lavorativi. La tecnologia e internet continueranno ad assecondare questo cambiamento che però dovrà sempre contare su persone dalle competenze adeguate e ‘capaci di fare’, fattore cardine che emerge dalla nostra ricerca».