I candidati sovra-qualificati vengono spesso tagliati fuori dal processo di assunzione, ritenuti un “pericolo” per molte aziende proprio in virtù della loro eccessiva preparazione.
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C’è chi pensa che sia meglio escluderli perché potrebbero lasciare il loro posto di lavoro dopo breve tempo, attirati da offerte migliori, ma c’è anche chi ribalta questa teoria sostenendo che averli nel proprio team rappresenta una fonte di produttività e una risorsa per potenziare il business.
Una nuova ricerca recentemente pubblicata sul Journal of Applied Psychology, infatti, sottolinea come la strategia giusta per beneficiare del lavoro e delle potenzialità dei lavoratori “overqualified” sia assumerli con regolarità piuttosto che limitare il loro ingresso in azienda.
Sentendo di non essere gli unici a vantare un Curriculum Vitae eccezionale, i dipendenti si sentirebbero a loro agio e la sovra-qualificazione diventerebbe la norma piuttosto che un dato eccezionale.
Secondo gli autori dello studio, inoltre, per assicurarsi che le risorse sovra-qualificate non si sentano “sole” nel loro ambito lavorativo, i manager dovrebbero impegnarsi costantemente per riconoscere le qualifiche dei lavoratori sia nel momento dell’assunzione sia durante il loro percorso lavorativo, crescita e sviluppo.