Licenziamento collettivo

di Francesca Vinciarelli

4 Febbraio 2016 10:00

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Il licenziamento collettivo, ecco come funziona.

Il licenziamento per qualsiasi causa accade è un evento che destabilizza e mette in crisi un lavoratore. Le motivazioni per cui si viene licenziati sono molteplici, motivazioni che non sempre sono collegate alle proprie capacità e conoscenze. 

=>Licenziamento collettivo

Anche nel caso di licenziamento è fondamentale, come in tutto, la comunicazione è infatti un diritto del lavoratore e un dovere del capo spiegare la motivazione per cui avviene un licenziamento.  Oltre alle motivazioni ci sono allo stesso tempo anche diversi tipi di licenziamento. Tra questi si trova il licenziamento collettivo

Questo tipo di licenziamento avviene soprattutto per motivi di crisi, di ristrutturazione aziendale o di chiusura dell’attività. Per questi motivi l’azienda ha necessità di attuare il licenziamento collettivo, licenziamento che avviene quando è necessaria un importante riduzione del personale.  Ovviamente licenziamento collettivo può essere attuato seguendo la legge, soprattutto per quanto riguarda i criteri per scegliere i dipendenti interessati. Quando si vuole attuare un licenziamento collettivo si deve in primis informare le rappresentanze sindacali presenti in azienda ed i sindacati maggiormente rappresentativi. Dopodiché è fondamentale specificare i motivi per quale è necessario il licenziamento collettivo. L’azienda deve poi inviare una copia della comunicazione all’ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione. I sindacati possono richiedere un esame congiunto entro sette giorni dal ricevimento della comunicazione, si apre così a questo punto una fase nelle quali le parti esaminano la situazione concreta dell’impresa per trovare un accordo. Tale procedura ha una durata massima di 45 giorni dopo di che l’impresa deve comunicare per iscritto all’ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione l’esito della consultazione, specificando i motivi del mancato accordo. Nel caso in cui non avviene l’accordo l’ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione ha il potere di convocare le parti per tentare di trovare un’intesa. Questa seconda fase ha una durata massima di 30 giorni, se anche in questo caso non si trova un accordo l’impresa può procedere al licenziamento.

=> Riduzione del personale 

Per quanto riguarda i criteri per la scelta dei lavoratori licenziati, l’azienda deve considerare i carichi di famiglia, l’anzianità del lavoratore e le esigenze tecniche, produttive e organizzative dell’impresa, tutto ciò deve avvenire all’interno degli accordi tra imprese e sindacati. Non dimenticando che tutte le parti devono comunque rispettare i principi di non discriminazione e di razionalità. Se i licenziamento collettivo viola la legge si applicano le sanzioni previste per il licenziamento illegittimo.