Il mobbing

di Francesca Vinciarelli

4 Febbraio 2016 11:00

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Mobbing, ecco quando si parla di terrore psicologico sul posto di lavoro.

Tra le varie problematiche esistenti sul lavoro, non sono presenti solo le troppe ore lavorative, mansioni non adeguate e una retribuzione troppo bassa, ma può accadere nel peggiore dei casi un vero e proprio terrore psicologico verso un lavoratore. Questo processo è chiamato mobbing, attuare il mobbing verso un lavoratore significa portarlo verso uno stato emotivo critico, che spesso riduce il lavoratore a chiedere spontaneamente un licenziamento

=> Le conseguenze del mobbing 

Le motivazioni per cui un datore di lavoro o un collega attua il mobbing verso un altro lavoratore, sono molteplici, ma qualsiasi sia la causa per cui si decide di attuare il mobbing si rischia di essere penalmente punibili. 

=> Combattere il mobbing

Non si parla di mobbing quando sul lavoro sono presenti dei classici conflitti, ma si parla di mobbing quando è presente una vera e propria persecuzione verso un determinato lavoratore. Il mobbing e infatti basato sulla pressione, sugli attacchi e sull’umiliazione. Tutti comportamenti che non si limitano ad un periodo breve, ma puntualmente durano per un lungo periodo di tempo, questo processo, quasi sempre, termina proprio quando il lavoratore stremato decide di abbandonare il proprio posto di lavoro, decisione da parte del lavoratore non solo per il senso di inadeguatezza ma anche per problemi collegati al proprio stato fisico e mentale. Spesso la paura porta il lavoratore a decidere di subire il tutto in silenzio, ma al contrario è assolutamente importante chiedere aiuto ad una persona competente. Per questo è essenziale ricordare che il mobbing non ha scusanti che possono portare a comprenderlo o ad accettarlo.