La rivoluzione digitale ha cambiato il mercato globale, travolgendo alcune realtà e facendole sparire. L’industria musicale è una di quelle ad aver subito maggiormente la sua ondata ma sono molti i settori che rischiano di non sopravvivere.
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In generale ogni settore che rischia di rimanere indietro ha poche probabilità di rimanere produttivo. Per questo l’analista Brian Solis ha analizzato l’industria musicale, dimostrando dove e come abbia sbagliato. In generale l’arroganza di chi si credeva inespugnabile ha fatto il danno maggiore. Gli analisti di Blockbuster nel 1999 affermavano “La preoccupazione degli investitori per la minaccia delle nuove tecnologie è sopravvalutata” e sappiamo tutti quale sia stata la fine ingloriosa del colosso.
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Accettare il cambiamento, a tutti i livelli, significa cavalcarlo e trarne il meglio. A volte ciò può comportare un cambio di direzione radicale ma esso potrebbe essere inevitabile. La Kodak, per esempio, è stata un po’ più lungimirante, ha evitato il fallimento e ha cercato di reinventarsi prendendo nuove strade. L’industria della musica invece continua ad annegare, affiancata da sostenitori sempre più deboli e non trovando vie d’uscita.
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Invece di tener duro, mostrandosi come quei capitani che affondano con la nave pur di non abbandonarla, l’unico modo è diversificare e cercare nuovi sbocchi di investimento. Le possibilità sono infinite, basta avere la capacitò di osare senza però lasciarsi trascinare dalla moda del momento.