Potenzialità più che talento

di Chiara Basciano

19 Febbraio 2016 13:00

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In ogni dipendente si nasconde un talento, l'importante è riuscire a farlo uscire allo scoperto.

La crescita del business è strettamente correlata con una gestione dei talenti adeguata. Le aziende che hanno da tempo implementato le strategie di talent management possono vantare un fatturato più alto rispetto a quelle che si mostrano carenti da questo punto di vista.

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Ma come talento non si indica un dipendente che abbia speciali qualità innate, o almeno non solo. Capita di incontrare lungo il proprio percorso lavorativo persone particolarmente dotate, ma il talento si nasconde in una parte molto più ampia dei propri dipendenti. Trovare la persona giusta al momento giusto, aiutarla ad inserirsi o ad iniziare un progetto e a sviluppare le proprie potenzialità è un percorso più lungo e complesso ma che nasconde molte più possibilità di sviluppo.

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Ciò implica che i talenti possano essere molti di più e che l’azienda possa quindi crescere in maniera migliore grazie al loro contributo. Perché si sviluppi il talent management è essenziale avere un contatto diretto con i dipendenti, sviluppando una sorta di talent scouting interno all’azienda e capendo le reali potenzialità dei propri dipendenti.

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La gestione delle risorse umane deve avvalersi, in questo percorso, anche di strumenti tecnologici capaci di misurare le performance dei lavoratori, ma è il fattore umano a fare la differenza, i dati infatti vanno interpretati e devono essere sempre supportati da uno sguardo lucido, che miri a capire chi ci si trova davanti al di là dei risultati raggiunti.