Il difficile ruolo del manager

di Chiara Basciano

26 Febbraio 2016 12:00

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Incertezze e solitudine, due dei lati negativi dei ruoli dirigenziali.

Essere manager ha un lato della medaglia negativo, spesso difficile da affrontare. L’impegno richiesto infatti è costante, tanto da sopraffare la vita privata, e ciò comporta alcune rinunce.

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Per questo serve una grande passione per ciò che si fa. Cosa che non è in alcun modo scontata. Anche i manager più motivati possono avere un periodo di stanchezza e disillusione ma l’importante è avere obiettivi chiari e concedersi il lusso di mollare la presa. Anche se il ruolo del manager presuppone di essere sempre sulla cresta dell’onda e aggiornati ci sono momenti in cui lo stress prevale sulla voglia di lavorare. In questo caso è bene concedersi uno stacco per poi tornare a lavoro in piena forma.

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Il luogo comune vuole un manager sempre attivo ma la stanchezza è umana, basta non spaventarsi. Inoltre fare parte di un mondo in continuo movimento crea mille incertezze. Se non si è capaci di governarle allora non si può pensare di fare il manager. Non sempre si perseguono obiettivi di successo, il mercato è volatile e i passi falsi sono dietro l’angolo ma imparare dai propri errori e non flagellarsi in caso di esito negativo è il modo migliore per andare avanti.

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Le scelte di un manager intraprendente spesso non vengono comprese, ma essere innovativi e a volte sentirsi soli fa parte del gioco. Per questo essere manager non è da tutti, bisogna mettere in conto le proprie capacità e conoscere i propri punti deboli, senza sentirsi falliti se si capisce che non siamo sulla strada giusta.