A seconda del proprio background culturale si può avere dimestichezza nella gestione dei conflitti oppure no. In ambito lavorativo ci si può trovare spiazzati di fronte a situazioni conflittuali se non si è abituati a vivere in contesti più complessi. La tentazione infatti è quella di distinguere tra buoni e cattivi.
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Ma questo sistema binario non aiuta a gestire il conflitto. Per prima cosa infatti è bene ammettere che ci possano essere delle situazioni in cui non ci si trova d’accordo. Il bravo manager dovrà essere il primo a capire come superare le difficoltà, senza pensare di dividere il team ma prendendo spunto per esplorare nuove strade. Infatti i conflitti possono portare a risultati diversi ed innovativi. Ascoltare e accettare le differenze è il primo passo da compiere verso la risoluzione.
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Far diventare il conflitto, quindi la differenza di pensiero, il motore per un cambiamento positivo è la strada più giusta da percorrere. L’elemento importante è non spaventarsi, ma accettare che le cose possano essere difficili. La complessità porta ad una nuova spinta e a scoprire cose a cui non si era neanche pensato.
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Ci sono manager che vengono da contesti famigliari in cui il conflitto non era ammesso, per loro sarà certamente più difficile gestire la situazione in ambito lavorativo, ma si tratta di una sfida stimolante, che porta ad una crescita personale e aziendale.