Che influenza hanno i social media nella selezione del personale e nella dinamica che regola l’incontro tra domanda e offerta? Quali sono le skills più apprezzate dalle aziende? La quinta edizione della Hays Salary Guide condotta dal gruppo Hays su un campione di 1200 professionisti e oltre 240 imprese, fornisce dati interessanti a riguardo.
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Se 6 professionisti su dieci sfruttano le risorse social per trovare opportunità di lavoro (LinkedIn in primo luogo), il 53% delle aziende interpellate ammette di effettuare un primo screening online per farsi un’idea dei candidati attraverso il loro profilo virtuale.
Un’attività finalizzata all’ottenere una visione completa del professionista nel 93% dei casi, ma anche per verificare competenze specifiche osservando l’eventuale partecipazione a community (34%) e per “scovare” possibili incoerenze con quanto riportato sul CV (20%).
Allo stesso tempo, però, l’84% delle aziende sottolinea di non aver mai usato queste informazioni per escludere a priori una possibile nuova risorsa dal processo di selezione.
In tema di competenze trasversali, invece, 8 recruiters su dieci collocano al primo posto il possesso di una valida esperienza, il titolo di studio conseguito e le referenze, mentre un buon 83% delle aziende ritiene che anche le conoscenze linguistiche siano ormai indispensabili (inglese, tedesco, francese e spagnolo).
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Passando in rassegna le strategie di fidelizzazione e retention dei talenti messe in atto dai datori di lavoro, se i benefit economici rappresentano ancora gli incentivi più utilizzati, 7 imprese su dieci preferiscono concedere ai dipendenti incentivi non pecuniari (telefono aziendale, auto aziendale, rimborsi spese, assicurazione sanitaria).