L’Internet of Things diventa sempre più trainante per il mercato italiano, che non rimane indietro rispetto agli altri paesi europei, per questo nel corso del 2016 si vedrà un ulteriore sviluppo di tutti i settori ad esso collegato.
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Secondo quanto reso noto dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano infatti alla fine del 2015 il mercato dell’Internet of Things in Italia è arrivato a 2 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2014 e nel corso del 2016 sta continuando a crescere. I settori più interessanti dal punto di vista degli investitori appaiono Smart Home, Smart City, Industrial IoT e Smart Car. Le novità sono molte e il giro di affari promette bene. Nel dettaglio il 79% dei consumatori italiani è disposto ad acquistare prodotti per la Smart Home, il 33% in più rispetto all’anno precedente e tra le auto appena uscite di fabbrica una su cinque immatricolata in Italia è dotata di connettività nativa a bordo.
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Per quanto riguarda le città intelligenti poi il 60% dei comuni italiani con popolazione superiore a 20.000 abitanti ha avviato almeno un progetto Smart City negli ultimi tre anni e il 75% sta programmando iniziative per il 2016.
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Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things spiega «Il passaggio dal prodotto al servizio è la chiave di volta per trasformare il potenziale interesse dei consumatori in concrete opportunità di mercato. L’offerta inizia a esserne consapevole: se sono ancora poche le soluzioni sul mercato che vanno oltre la mera gestione di dati in cloud, numerose startup stanno iniziando a cogliere questa esigenza. E questo è strettamente correlato alle opportunità di valorizzazione dei dati raccolti».