Cresce la selezione di manager a tempo

di Chiara Basciano

17 Maggio 2016 12:00

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Veloci ed efficienti, piacciono i manager ad interim con competenze speciali.

É una sfida difficile quella del manager ad interim, dovendo lottare contro scadenze e capacità di acquisizione di competenze in breve tempo. Eppure i vantaggi sono considerati molti, almeno a guardare ai dati resi noti da Page Personnel.

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Secondo la ricerca infatti le aziende sono sempre alla ricerca di profili specializzati e possono ottenerli solo ricorrendo a manager a tempo determinato. I settori maggiormente interessati a questa tipologia di lavoratore sono il dipartimento IT (83%), Sales (79%), Engineering & Manufacturing (80%). Tomaso Mainini, Managing Director di PageGroup, spiega «In uno scenario in continua evoluzione le aziende stanno diventando sempre più esigenti: i lavori temporanei o ad interim, che per loro natura hanno una scadenza spesso molto stretta, richiedono sempre maggiori competenze, autonomia, responsabilità e capacità di lavorare sotto pressione e a ritmi molto serrati».

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Ai manager ad interim sono richieste capacità speciali, soprattutto per quanto riguarda la flessibilità, ma anche la velocità nell’agire o di lavorare in autonomia, non per questo disdegnando il gruppo, con cui è richiesta un capacità di comunicazione costante. Un ruolo complesso quindi, ma che diventa sempre più importante nel mercato del lavoro. Il manager ad interim tipo ha, secondo i dati, almeno 5 anni di esperienza, più di 30 anni di età, nello specifico, il 66% ha 36 anni o più (88% degli interim manager) e il 41% ha oltre 46 anni (60% di interim manager).

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Il loro utilizzo varia molto a seconda delle zone geografiche, infatti il 40% dei manager sostiene di impiegare lavoratori in somministrazione o ad interim per soddisfare le stesse mansioni degli impiegati permanenti, in particolare in Belgio (55%), Italia e Spagna (49%), Brasile (48%) e Regno Unito (47%). Al contrario in America Latina (21%) – con un picco in Cile del 29% – e in Europa – in Svezia (28%) e in Svizzera (25%) – i selezionatori dichiarano di non selezionare lavoratori in somministrazione o dirigenti ad interim per svolgere gli stessi compiti dei colleghi a tempo indeterminato.